Programma:
- comprensione dell’ambiente
- strategie e psicologia della sopravvivenza
- accensione del fuoco senza l’uso di fiammiferi o accendino
- preparazione dei segnali per l’arrivo di eventuali soccorsi
- orientamento con e senza l’uso della bussola
- ricerca, raccolta, filtrazione e purificazione dell’acqua
- preparazione del bivacco e del riparo per le notti adeguati all’ambiente
- nodi
- gestione di deprivazioni (alimentari e comfort)
- gestione delle dinamiche di gruppo
- organizzazione del campo notturno con turni di guardia per il mantenimento del fuoco qualora necessario
- raccolta, preparazione, trasformazione, cottura e conservazione del cibo
- utilizzo appropriato e manutenzione di equipaggiamento e strumenti da taglio
- eventuale costruzioni di armi primitive
- nozioni di primo soccorso con mezzi di contingenza
- preparazione di una road map nelle eventuali marce di trasferimento
- verifica e discussione dei kit di sopravvivenza e di primo soccorso
- Debriefring e consegna degli Attestati
L’equipaggiamento base:
- abbigliamento di partenza: adeguato alla stagione. Raccomandiamo un abbigliamento a strati possibilmente non in fibre naturali. Obbligatori guanti (possibilmente due paia) e berretto in lana o pile
- uno zaino: di grandezza adeguata: tutto l’equipaggiamento dovrà essere contenuto all’interno. Nessun “orpello” appeso esternamente. Inoltre sarà utile per le attività di raccolta frutti, erbe, esche per il fuoco e quant’altro dovremmo poter incontrare di utile.
- sacco a pelo: non è “obbligatorio” e, comunque, dipende dalle condizioni climatiche. Comunque, per chi lo desiderasse è preferibile almeno un “comfort -15°C”;
- borraccia con gavetta in alluminio: la borraccia è contenuta nella gavetta, utile per cucinare;
- coltello: a lama fissa e ben affilata. Su richiesta possono essere suggeriti vari modelli
- poncho-tenda: dati i suoi vari usi e la sua compattezza, dovrebbe essere un pezzo standard nello zaino dell’escursionista
- copertina isotermica: la classica “metallina”
- anfibi o scarponi da trekking: possibilmente anche impermeabili in quanto cammineremo sempre su terreno innevato;
- ghette: utilissime per non far entrare neve all’interno degli scarponi;
- guanti da neve: caldi ed impermeabili, eventualmente con “sovraguanti”;
- sega per legno: con lama da almeno 15 cm, anche pieghevole, possibilmente con custodia. Assicuratevi che sia adatta per segare legno: lo sarà anche per la neve
- paracord: 15m di paracord 550 o cordino di analoga robustezza;
- tappetino: tipo quello da palestra, sono vietati gli auto gonfianti o quelli gonfiabili;
- telo occhiellato o “basha”: telo 3×4 o 4×4 da ferramenta o telo militare specifico. Sarà richiesto in base alle condizioni ambientali.
- torcia frontale: è preferibile avere sempre la mani libere o in alternativa un altro tipo;
- eventuali medicinali personali: ognuno provvederà a portare con se eventuali medicinali di cura.
L’equipaggiamento opzionale:
- acciarino: utile per imparare ad usarlo e rendersi conto dei vantaggi/svantaggi di tale utensile
- fischietto: dovrebbe essere considerato un attrezzo fondamentale…
- occhiali da sole: sempre utili.
- kit di sopravvivenza: grandezza massima della scatola 13x9x3. Sarà oggetto di discussione ed approfondimento.
- ciaspole: utili in caso di manto nevoso fresco, eventualmente si può provvedere ad auto-costruirsene un paio con materiale di contingenza o naturale